La storia salesiana nella storia d’Italia
Martedì 6 marzo, a pochi giorni dalla chiusura delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia – 17 marzo 2012 – si è svolto nel prestigioso “Palazzo Barolo” di Torino un incontro culturale sul tema “Fare gli italiani con l’educazione. Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice da 150 anni accanto ai giovani”.
Punto di partenza sono stati i due volumi “Salesiani di Don Bosco in Italia: 150 anni di educazione” a cura di don Francesco Motto; e “Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia (1872-2010). Donne nell’educazione”, a cura di sr Grazia Loparco – sr. Maria Teresa Spiga (LAS, Roma 2011), testi che erano già stati presentati precedentemente in varie città d’Italia, ad iniziare dal Parlamento nazionale di Roma.
Moderato dal dr. Marco Bonatti, direttore del giornale “Voce del Popolo”, l’incontro è iniziato con il saluto dell’ing. Franco Fiortino, Segretario generale dell’opera Barolo, e proseguito con la lettura del messaggio dell’assessore al Lavoro e Formazione Professionale Regione Piemonte, dr.ssa Claudia Porchietto, nel quale è scritto “un lavoro quotidiano encomiabile come quello salesiano costituisce per la società piemontese la migliore rappresentazione dell’attualità e della forza del messaggio di Don Bosco in questo momento di grave crisi economico-finanziaria e valoriale”.
Hanno poi preso la parola tre docenti dell’università di Torino. Analizzando il tema dei 150 anni di attività salesiana sotto il profilo storico, il prof. Giuseppe Bracco ha evidenziando la dimensione dei rapporti con le istituzioni; mentre il prof. Walter Crivellini ha indicato come i due volumi in questione rappresentino un modello per lo studio di molte fondazioni religiose che solo recentemente hanno iniziato ad ordinare le fonti archivistiche.
Il prof. Giorgio Chiosso, con un taglio pedagogico, ha sottolineato l’importanza costantemente attribuita dall’opera salesiana all’educazione come fattore di incivilimento, di stabilità sociale, di crescita personale. Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice hanno inoltre canalizzato le aspirazioni sociali di centinaia di migliaia di giovani, non solo nella conquista della sussistenza, ma nella prospettiva più ampia dell’acquisizione di un ruolo sociale dei ceti deboli, senza fughe in avanti e senza coltivare illusioni.
Attraverso i luoghi tradizionali dell’educazione salesiana – oratorio festivo, scuola, collegio, laboratorio professionale, asili infantili, scuole femminili, convitti per le operaie – capillarmente distribuiti in tutta l’Italia e in modo particolare in Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio e Sicilia sono così cresciuti e si sono formati tanti Italiani “buoni cristiani” e “onesti cittadini”. Forse non c’è nessun’altra congregazione religiosa – ha sostenuto il dr Chiosso – che annovera una così notevole serie di storie locali di istituti, collegi, oratori tali da poter parlare della presenza salesiana come di una pagina fondamentale della storia dell’educazione popolare in Italia.
L’incontro si è concluso con i ringraziamenti dei curatori dei due volumi, che hanno auspicato come quanto da loro sintetizzato con grafici, statistiche e saggi indicativi, possa essere storiograficamente ampliato ed approfondito, mentre l’azione salesiana, che ha avuto la sua culla a Torino al momento dell’unità italiana, continua il suo cammino a servizio dei giovani di tutto il mondo.
tratto da info ans






